Al via il laboratorio didattico

La mattina dell’8 marzo io e Melissa abbiamo ultimato i preparativi per accogliere i piccoli visitatori del Borgo e del Museo dei Cordai: si trattava dei bambini delle classi terze della Scuola Primaria di Scandolara Ravara che, con le insegnanti, sono arrivati puntuali e, da bravi turisti, già pronti con le loro macchine fotografiche digitali a immortalare i portici cinquecenteschi e i misteriosi “strettini” con quegli scomodi sassoni che fanno un po’ male ai piedi…

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La partenza della visita al Borgo è proprio dove un tempo si ergeva la rocca dei nobili Ponzone in prossimità della piazza. Anche se un po’ delusi da una rocca che non c’è, i nostri ospiti non si sono scoraggiati e, grazie alle dettagliate spiegazioni di Melissa, hanno cercato di immaginarsi come doveva essere questo grandioso edificio andato purtroppo distrutto a fine 800, e grazie alla fantasia delle piccole menti, hanno visto  un maestoso castello con mura merlate e al centro un grande ponte levatoio, torri dove vigilavano attente le sentinelle , il tutto circondato da un fossato con coccodrilli affamati …di nemici!!!

Il percorso è proseguito sotto i caratteristici portici del Borgo, un tempo molto trafficati perché ospitavano numerose botteghe di ogni genere, dal calzolaio, al maniscalco, al fabbro e al sellaio che attiravano gli abitanti delle vicinanze così come il fiorente mercato del giovedì.

Passando per i silenziosi “strettini” siamo giunti alla piazzetta dove il lunedì si svolgeva la vendita della corda. Sì, perché Castelponzone era famosa proprio per la fabbricazione della corda, svolto dagli antichi “cordai”, ai quali è dedicato il Museo del Borgo e che i bambini desideravano tanto esplorare…

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Ad attenderci all’ingresso del Museo ci sono Bimbo ed Ireneo, i due ultimi sopravvissuti di questa tradizione artigianale e chi meglio di loro può svelare tutti i segreti dell’antico mestiere?

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Dopo aver visto la materia prima, la canapa, il giovane gruppo guidato dai due esperti cordai ha percorso tutte le tappe necessarie per la produzione della corda, alla scoperta degli strumenti per la pettinatura, la filatura e la commettitura e cimentandosi loro stessi nella produzione di un vero pezzo di corda…!!!

L’entusiasmo è alle stelle, ma ancora di più quando, dopo una piccola ricreazione, i bambini hanno potuto dar vita e ricreare ciò che ormai non esiste più e che hanno solo potuto immaginare… la Rocca dei Ponzone! Armati di forbici dalla punta arrotondata, pennarelli Giotto, cartoncino bianco e tanta fantasia i nostri ospiti hanno ridato vita alla Rocca: per alcuni i muri erano dei colori dell’arcobaleno, per altri gialli e rossi, i due colori della casata dei Ponzone, altri ancora hanno ornato le torri merlate con stendardi, valorosi cavalieri con scudo e armatura e ovviamente….con il fossato abitato da qualche coccodrillo affamato…!

Marta

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